Ed eccoci ad un'altra ricetta tipica della cucina napoletana. Lavate e mondate i carciofi (se non conosceste il metodo cliccate qui), tagliateli a quarti, eliminate l'eventuale barba interna e tagliate ancora in due o in tre ogni spicchio in modo da ottenere delle fettine. Mia madre invece li tagliava in due e li faceva direttamente a fettine. Per non scontentare nessuno li ho tagliati in tutti e due i modi. A mano a mano che li tagliate metteli in una ciotola con l'acqua aciudulata di limone per non farli annerire.
Scolateli per bene, passateli nella farina e poi in un battuto di uovo (uno ogni due carciofi), sale e pepe lasciandoli stazionare nell'uovo un pò di tempo.
In una padella ben capiente versate dell'olio da frittura (io uso quello di arachidi) e scaldatelo ben bene. Friggetevi i carciofi facendoli dorare ben bene dalle due parti (non per niente si chiamano " 'ndurate").
Poneteli a sgocciolare su carta assorbente e spolverate ancora con un pochino di sale. Mangiateli quando sono ancora caldi.
Pillole di saggezza partenopea: "'Na mana lava l'ata e tutt' 'e doje lavano 'a faccia!" (Una mano lava l'altra e tutte e due lavano la faccia - Per dire che bisogna aiutarsi a vicenda).