sabato 7 novembre 2009

Pasta e patate con la provola


Nella ricetta dei vermicelli alle vongole "fujute" (che trovate qui) vi ho parlato un pò della cucina napoletana raccontandovi come in tempi "antichi" vi fosse distinzione tra la cucina destinata ai poveri e quella destinata ai nobili. Analogamente ai legumi, largamente ultilizzati nella cucina napoletana, sono preparate: pasta e patate, pasta e cavolfiore e pasta e zucca. Nella cucina più "popolare", il metodo di cottura consiste nel far cuocere prima i condimenti (ad es. soffriggere aglio e olio e poi aggiungere i fagioli già lessi, oppure soffriggere cipolla e sedano e poi aggiungere le patate a tocchetti) quindi allungare con l'acqua, portare ad ebollizione, salare ed aggiungere la pasta cruda. In questo modo, la pasta cuocendo insieme ai condimenti conserverà l'amido (che invece andrebbe perso cuocendo la pasta a parte e poi scolandola) e renderà il tutto più "azzeccato". Questo procedimento si contrappone alla tradizione dei "nobili" del tempo che preferivano una preparazione più "brodosa" aggiungendo alla fine la pasta cotta a parte. (Di quest'ultima "scuola" era mia madre ma io, che forse sono più "popolana", preferisco la versione "azzeccosa"). Per la preparazione di tutti questi tipi di piatti poveri di cui abbiamo accennato, si usa anche la pasta "ammescata" (la pasta mista che oggi troviamo ovunque), che un tempo era venduta a prezzo più basso in quanto rimasuglio  di tutti gli altri tipi di pasta.
Ingredienti

per 3/4 persone
250 gr di pasta "ammiscata" (mischiata)
300 gr di patate

50 gr di lardo
50 gr di olio evo
mezza cipolla
una costa di sedano
una carota
prezzemolo

un cucchiaino di conserva di pomodoro 
(oppure una manciata di pomodorini freschi)

scorzette di parmigiano

 parmigiano
sale e pepe q.b.
250 gr di provola affumicata ed a pezzettini 


Procedimento
 Quando cucino piatti tradizionali uso sempre la pentola di coccio, ma ovviamente potete anche usare altro tipo di pentola.

Imbiondite nell'olio un battuto di: lardo, cipolla, sadano, carota, e prezzemolo. Unite la conserva (oppure i pomodorini), le patate tagliate a tocchetti e le scorzette di parmigiano. Fate cuocere dolcemente a tegame coperto aggiungendo, all'occorrenza acqua bollente. Quando le patate saranno cotte, schiacciatene una parte con la forchetta per rendere il tutto più cremoso ed aggiungete acqua sufficiente alla cottura della pasta. Appena bolle, calare la pasta e cuocerla al dente verificandola minestra e prima di servirla cospargetela di parmigiano e pepe macinato al momento.
Aforisma di proverbio napoletano: 'A gatta pe' gghji' 'e pressa, facette 'e figlie cecate. (La gatta per fare prestofece i figli ciechi).

giovedì 5 novembre 2009

Nuovo premio/giochino

Allora, ho visto che mi è stato "dedicato" questo premio più o meno indirettamentenei nei vari blog delle mie amichette del cuore. Siccome occorre rispondere a 10 domanade e passarlo a 14 amici, e più o meno gli amici sono sempre gli stessi che hanno già partecipato al giochino, girerò questo premio a chiunque voglia prenderselo, anche se sprovvisto di blog, con l'unica preghiera di farci sapere dove l'ha pubblicato. Ed ora risponderò al quiz ;-)

1.In quale animale ti incarneresti?MA CHE DOMANDE MI FATE?? NEL MICIO NATURALMENTE!!
2.Di chi o che cosa non potresti fare a meno? DI MIO FIGLIO E DEL MARE
3.Cosa apprezzo di più di una persona? LA DOLCEZZA E LA "SIGNORILITA' "
4.Di che colore preferisco vestirmi? COLORI PASTELLO - SOPRATTUTTO ROSA E AZZURRO
5.Definisciti con tre parole: SENSIBILE - SENTIMENTALE - PRATICA
6.Un viaggio che vorrei fare o un paese che vorrei visitare: LA POLINESIA E LA SCOZIA
7. Citazione preferita: NON FARE AGLI ALTRI CIO' CHE NON VORRESTI FOSSE FATTO A TE.
8.Cosa ti piacerebbe fare:STARE SU UN'ISOLA DESERTA E DEDICARMI ALLE MIE OCCUPAZIONI PREFERITE
9.Se ti dedicassi a quello che fai cos'altro ti piacerebbe fare: VIAGGIARE
10.Qual è la tua maggior stravaganza? NUOTARE A LARGO FINO A KM DALLA COSTA RISCHIANDO DI ESSERE TRAVOLTA DAI NATANTI CHE TRANSITANO.

domenica 1 novembre 2009

La ciabatta

Come ormai avrete capito adoro le preparazioni lievitate e, dato che al mio figliuolo piace tanto il pane "ciabatta", mi ritrovo periodicamente a prepararlo. 


Ingredienti
1/2 Kg di farina
15 gr di lievito di birra (un pò più di mezzo panetto)
60 ml + 300 ml di acqua
una puntina di cucchiaino di zucchero
2,5 gr di malto (facoltativo)
7,5 gr di sale (un cucchiaino e mezzo)
 indispensabile, inoltre, la carta da forno.

Procedimento
Sciogliete il lievito in 60 ml di acqua e la puntina di zucchero e fate riposare 10 min fino a quando non vedrete una leggera schiumetta.
Inserite nell'impastatrice la farina, aggiungete il malto ed il sale e poi gradualmente il lievito e l'altra acqua mescolando bene fin quando l'impasto avrà una certa consistenza ma rimarrà comunque MOLTO appiccicoso.
Mettetelo a lievitare, coperto con la pellicola, per circa 1 ora fino al raddoppio. Tagliate un bel pezzo di carta da forno , infarinatelo per bene, e versateci l'impasto sopra. Con l'aiuto di un coltello lungo e grosso, dividete l'impasto in due rettangoli (questa è la parte più difficile delle ricetta, aiutatevi con le farina e non fatevi scoraggiare dalla mollezza attaccaticcia dell'impasto) e spolverate bene di farina, fate riposare 20/30 min.



Trascorso il tempo, rovesciate DELICATAMENTE i due impasti sulla placca del forno foderata con l'apposita carta e ben spolverata di farina (anche questa parte vi sembrerà difficile, ma anche se vi sembrerà che il pane non ha la giusta forma non badateci). Coprite con un panno e fate crescere per 1,5 ore circa. A mezz'ora dalla fine accendete il forno al massimo e, trascorsa la mezz'ora, infornate il pane. Dopo 15 min di cottura abbassate di 25° il forno e portate a cottura (il pane pronto dovrà assumere il classico colore della ciabatta).  Fatelo raffreddare su di una gratella e poi scuotetelo per eliminare la farina in eccesso.

Note: io ho impastato col mio "fido" robot, ma voi impastate pure come siete più abituati a fare: a mano, con la planetaria.......
Aforisma di proverbio napoletano: 'A vicchiaja è 'na brutta bestia. (La vecchiaia è una brutta bestia).
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